Revisione zattera salvataggio, tutto quello che avremmo voluto sapere
La zattera, questa sconosciuta. O meglio, in teoria la conosciamo tutti benissimo, sappiamo come è fatta, che cosa contiene, come si gonfia in caso di necessità. Sappiamo soprattutto quanto costa e che dobbiamo fare la revisione zattera ogni 2 anni spendendo ogni volta un patrimonio. Ma la NOSTRA zattera la conosciamo bene? L’abbiamo mai vista aperta? Abbiamo mai toccato con mano il suo equipaggiamento e le sue dotazioni?
Non tutti hanno tempo per assistere alla revisione zattera, molti delegano qualcun altro a spedire la zattera ai centri autorizzati in base alla marca per il controllo, e si ritrovano la zattera a bordo con il suo bel certificato aggiornato…Bè, per quanto mi riguarda dopo aver frequentato l’ottimo ISAF Offshore Personal Survival Training Course presso la scuola di mare Beppe Croce dello Yacht Club Italiano, sotto la guida di Paolo Vianson, non ho avuto dubbi. Specialmente dopo aver ascoltato esperienze agghiaccianti di chi si è trovato a dover usare la zattera in emergenza scoprendo che un tubolare era bucato, che le previste razioni d’aqua non c’erano o peggio che le valvole di sovrappressione non funzionavano con conseguente esplosione del mezzo di salvataggio…
Dunque, grazie alla cortesia e alla professionalità di un centro di assistenza autorizzato Zodiac (nel mio caso Versilia Marine di Adolfo Gori) e grazie soprattutto al fatto di essermi ritagliato finalmente un po’ di tempo per assistere all’operazione, ho visto la mia nuova Zodiac 6 posti sgonfia e gonfia, ho dato un’occhiata alle dotazioni, ho visto dove si trovano il coltello per tagliare la sagola, le cinghie per ribaltare la zattera in caso si apra a testa in giù, le pasticche per il mal di mare, l’eliografo, la torcia, le pile e via elencando.
Ho anche constatato il funzionamento delle valvole di sovrapressione (la bombola è sempre più carica del necessario e una volta raggiunta la pressione prevista l’aria deve uscire da qualche parte), ho esaminato tutte le dotazioni all’interno. Insomma una ricognizione completa di quel pesantissimo minicontainer di cui ci ricordiamo ogni due anni.
Cose che non mi erano nuove dopo averle viste nelle zattere di addestramento al corso sicurezza: ma vedere il proprio equipaggiamento fa un altro effetto. Esperienza consigliata vivamente a tutti.