E se piove? E se c’è mare mosso?

Dal nostro manuale semiserio “VELA do io la vacanza”: una delle maggiori preoccupazioni dei nostri ospiti, specialmente dei neofiti, è proprio il tempo meteorologico: che si fa se è brutto?…


Non ci siamo mai trovati in mezzo a una tempesta vera con i nostri ospiti, e non è stata solo fortuna. Oggi le previsioni meteorologiche (e non metereologiche mi raccomando, è  come scrivere aereoporto invece di aeroporto) per quanto siano ancora ben lontane  da essere una scienza esatta, sono quasi magiche. Usando i migliori siti di previsioni, a volte si hanno risultati davvero sbalorditivi.

Mi ricordo un agosto di un paio di anni fa: si navigava la mattina, poi all’ora di pranzo ci si andava  a rintanare da qualche parte. E puntualmente dalle 14 in poi, si scatenavano i temporali, come da previsioni.

Altre volte siamo partiti con vento contrario sapendo che in un paio d’ore lo avremmo avuto al traverso, è così è stato. Insomma, in mare l’imprevisto può sempre capitare e bisogna sempre essere pronti ad affrontare il cattivo tempo qualsiasi bollettino ci sia. Ma sul breve periodo ormai si va abbastanza tranquilli.

Il salvagente non è un optional

Poi naturalmente bisogna capirsi. Il mare difficilmente è una tavola, se non  quando ci si sveglia al mattino in rada e in certi giorni sembra di essere su un lago incantato. Le onde esistono, fanno parte del gioco dei venti e delle correnti. Ma qualche onda non è una burrasca! Noi cerchiamo sempre di navigare con vento e mare “gestibili”, soprattutto con  equipaggi alle prime armi. E chiediamo a tutti di adeguarsi comunque alle misure di sicurezza. Il salvagente e la cintura di sicurezza, tanto per cominciare.  Il comandante non vi obbliga a indossarlo sempre e comunque come si fa nelle scuole di vela. Ma quando dice: “signori, salvagente”, bisogna indossarlo senza indugio. Anche se ci sembra un’esagerazione, Ma come, il salvagente con questa brezza? Ma dai. Epperò se lo skipper dice di indossarlo, c’è un motivo. Forse sa che dietro quel capo il vento rinforzerà, forse ha visto un groppo (vento improvviso, spesso accompagnato da rovesci di pioggia) che si avvicina e che non si riuscirà ad evitare. Forse ha visto una linea scura sul mare e sa che da quel punto cominceranno le raffiche. Insomma, situazioni in cui la barca potrebbe “sbandare”, cioè inclinarsi un po’ di più facendo perdere l’equilibrio a qualcuno. Salvagente e cintura vi evitano di cadere in acqua e non sono poi questo gran fastidio, soprattutto oggi che si possono usare i gilet autogonfiabili, leggerissimi, manco ti accorgi di averli.

Il nostro meteo preferito 

Quali siti meteo consultare? Un po’ tutti…. Nel senso che la cosa migliore da fare è studiare carte e previsioni dei quattro o cinque  siti che reputiamo migliori a fare una media. Un tempo ci si affidava al bollettino Meteomar sul canale Vhf 68, e anche oggi lo ascoltiamo: ma non fornisce previsioni così dettagliate come i siti meteo che abbiamo a disposizione oggi per quanto riguarda venti e mari. Tutti hanno gli stessi dati, è il modo di elaborarli che cambia, il cosiddetto modello di previsione. Esistono ECMWF, GFS, ICON AROME, anche su uno stesso sito. Bisogna confrontarli, valutare, cercare di fare una media. I nostri siti preferiti? Eccoli. Ma naturalmente ognuno ha i suoi

  1. Windy
  2. Predict Wind 
  3. Passage weather
  4. Windfinder
  5. Arpas Sardegna – in Sardegna
  6. Lamma (In Toscana)

Per la  previsione meteo in generale diamo un’occhiata anche ai siti  più conosciuti: ilmeteo.it, 3bmeteo, Meteo Aeronautica Militare.

Ma non bisogna  mai dimenticare….il bar del porto. Si bevono ottimi aperitivi ma si incontra anche la gente del posto. Non ci sono certezze matematiche, ma è bene considerare il pescatore che l’indomani dice che sta a casa perchè “c’è mare” o viceversa, quello che ti rassicura che “no domani non piove vai tranquillo”. Quelli oltre gli ‘anta però…I giovani sono ormai troppo digital per osservare i segni del cielo…

Prendere le onde: Il mascone e il giardinetto

“Prendile al mascone quelle onde”. Vi capiterà di sentire questa frase un giorno o l’altro in barca: a motore o a vela non fa differenza. Ma che diavolo è il mascone? Semplice. Il mascone è la parte emersa dello scafo in prossimità della prua, a dritta e a sinistra. Ecco perché le onde vanno prese  al mascone, non si prendono di prua piena tagliandole a 90 gradi, perché la barca così salta sulla cresta e ricade nel “cavo” dell’onda con grave disagio degli occupanti e dello stesso scafo. Al mascone invece, specialmente se il timoniere è bravo, orza (va verso il vento) sulla cresta e “poggia” (allontana la prua dal vento) nel cavo, tutto è più soft, perché si riducono beccheggio e rollìo. La stessa cosa succede al giardinetto,  parte emersa dello scafo a destra e a sinistra verso poppa. Da dove derivano questi due termini? Mascone viene dal genovese masca, cioè guancia.   “Te tiu in mascùn…”, ti tiro un ceffone, non ce ne vogliano i genovesi se l’ho scritto male (non tiratemi un mascùn). Giardinetto, invece, deriva dal piccolo orto pensile dei galeoni, posto a poppa, all’altezza della cabina del comandante. Appunto un mini giardino dove veniva coltivata la verdura per gli ufficiali della nave durante le lunghe traversate. 

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