Una mano per te e una per la barca…

Come muoversi in barca a vela? Abbiamo avuto finora equipaggi fantastici, pronti ad adeguarsi senza sterili polemiche alle indicazioni dello skipper. Già perchè non c’è niente di peggio in crociera di quello che non si mette le scarpe pensando di avere i piedi d’acciao o che si sente Soldini e pensa di avere tecniche speciali per avvolgere il Genoa al lazo…Rifuggite da certi pseudomarinai, lo skipper, essendo il solo responsabile a bordo, saprà consigliarvi il metodo più sicuro ed efficace per svolgere qualsiasi compito. A chi vorrà, spiegherà volentieri le varie tecniche di manovra, i nodi fondamentali, la regolazione di base delle vele…E soprattutto darà tutti l’opportunità di cimentarsi al timone per sperimentare dal vero la…ma sì, diciamolo, la goduria della vela, quando la barca fila di bolina con 15 nodi di vento sfrecciando verso una nuova baia che è lì ad aspettarci. E sempre lo skipper vi ricorderà la regola più importante per non farsi male muovendosi in barca: “Una mano per te e una per la barca!”

Come muoversi in barca a vela

Come muoversi in barca a vela

Che vuol dire? Elementare Watson, mai muoversi senza avere un solido punto di appiglio: un tientibene, un pulpito, in mare basta una piccola onda per farci perdere l’equilibrio e cadere, in barca o in acqua. E per evitarlo basta davvero poco, basta passare da un solido punto d’appoggio all’altro tenendo il peso verso il centro della barca, e si può andare in sicurezza da poppa a prua e viceversa. A meno che naturalmente non ci sia un po’ di mare, in quel caso lo skipper vi ordinerà, facendolo sembrare un suggerimento, di indossare le cinture di sicurezza: si fissano direttamente ai giubbotti autogonfiabili e consentono di agganciare un moschettone alla “jack stay” (impropriamente chiamata in Italia life line), una fettuccia che scorre da poppa a prua e consente di muoversi in sicurezza. Sempre reggendosi, beninteso.
Insomma, inutile fare i giocolieri senza rete, il gioco non vale la candela. E’ un po’ come intestardirsi a camminare in coperta a piedi scalzi “perchè oggi il mare è una tavola, tanto sto attento: ahi ahi ahi, in barca a vela molti degli oggetti in coperta sembrano programmati per cercare le dita dei piedi ovunque si nascondano. E credetemi, son dolori. Buon vento.

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